Il vecchio e il mare - Ernest Hemingway

Titolo: Il vecchio e il mare

Autore: Ernest Hemingway

Prima pubblicazione: 1 settembre 1952

Editore: Mondadori

Numero di pagine: 127

Sito amazonhttps://amzn.to/2NnCtqT
_______________________________________

Pochi scrittori del Novecento hanno raggiunto la popolarità e il valore emblematico di Hemingway. Quinto autore americano della
storia a ricevere il premio nobel per la letteratura nel 1954. Due anni prima pubblica il romanzo: "Il Vecchio e il mare".
Libro accolto da innumerevoli acclamazioni, registra una vendita di cinque milioni e mezzo di copie in 48 ore. Breve romanzo dove nella strenua lotta del pescatore con la natura e la vecchiaia, si può leggere la difficile sintesi fra una visione realistica della vita e una mistica del coraggio e della speranza. Lo stesso autore definisce il libro come "la cosa più bella che avessi scritto in vita mia" e gli pare che potesse fare da epilogo a tutto quello che aveva imparato o aveva cercato di imparare mentre scriveva e cercava di vivere.
Il libro racconta la vicenda di un vecchio pescatore cubano di nome Santiago. Conosciuto dai pescatori della Corrente del Golfo, come "Santiago Il Campeon", per i successi registrati in giovane età. Il lettore si ritrova di fronte un protagonista magro e scarno, con profonde rughe alla nuca. Il suo corpo è modellato dalle fatiche del suo unico lavoro. Dall'età di 12 anni svolge l'unica cosa per cui è nato: pescare. Egli porta sul proprio corpo numerose cicatrici, ma nessuna è fresca, tutte sono antiche come i pesci presi. Il vecchio non ha più fortuna, è da ottantaquattro giorni che non prende un pesce. L'unico ragazzo che decide si seguirlo durante le proprie battute, dopo averlo seguito per quaranta giorni, viene allontano dalla famiglia poichè il vecchio è completamente sfortunato. Santiago nonostante tutto decide di riprendere il mare. La speranza e la fiducia non l'hanno mai lasciato e lui sa che "ogni giorno è un nuovo giorno". Conosce bene l'oceano che l'ha cullato ma allo stesso tempo fatto soffrire: l'oceano come una donna, dotato di tanta bellezza e molta dolcezza, ma che può divenire crudele e così all'improvviso da non lasciarti scampo. Dopo tanti insuccessi un grosso pesce spada abbocca all'amo e Santiago intraprende una lotta con il quest'ultimo. Egli riesce ad uccidere la preda e attaccarlo alla prua della barca. Affrontando il viaggio di ritorno, una schiera di squali vengono attirati dal prezioso pasto. Santiago, dalla propria barca fa di tutto per scacciare gli intrusi. Sfinito dai giorni di navigazione, gli squali riescono a mangiare il pesce catturato, e tutto ciò che rimane appena il vecchio raggiunge il molo è la testa e la lunga lisca. Distrutto e provato, egli risale verso casa, dove sprofonda in un lungo sonno per poter sognare i momenti gloriosi di Santiago Il Campeon. Non c'è libro dello scrittore americano non impregnato della trilogia del cacciatore, del cacciato e della morte, dove la simpatia va sempre al cacciato e l'ostilità va sempre al cacciatore. Nel racconto questa trilogia raggiunge il culmine. La morte "puta" assume l'aspetto dell'ingiustizia inutile e feroce. Puta eterna. Puta è il mare che insidia il vecchio pescatore cubano. Puta onnipresente.

"La pesca mi uccide proprio come mi dà da vivere"

Commenti

  1. Letto da ragazza per l'Università , in lingua. Ricordo che mi stupì per il peso che ogni parola aveva nella narrazione, per le immagini vivide e per la sensazione di oppressione che l'assedio degli squali mi lasciò. Ancora non sapevo che il peso della morte è così sulla vita degli uomini, troppo giovane per volerlo sentire. Forse dovrei rileggerlo ora che lo conosco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Trovo che rileggere un libro, di tale spessore come questo, ti possa stupire e riservare grandi sorprese ogni volta

      Elimina

Posta un commento

Post più popolari